Le Suore di San Giuseppe hanno il privilegio di custodire un importante sito storico risalente al tempo delle loro origini; questo è ciò che chiamiamo oggi la “cucina” delle prime suore.
Durante la Rivoluzione Francese, tutti i beni della Chiesa furono confiscati, compresa la Casa delle Suore dove si trova la “Cucina”. Un reggimento di soldati in battaglia era alloggiato proprio lì e non ne ha avuto certamente molta cura! Solo un esempio: per accendere il fuoco e scaldarsi utilizzavano le panche di legno della cappella. Dopo la Rivoluzione, ci vollero oltre 10 anni per rimettere tutto in buon stato.
Nella seconda metà del XX secolo, le Suore considerarono la “cucina” come elemento del loro patrimonio; anche oggi, la visita resta un punto forte per gli ospiti del Centro o anche solo per chi trascorre una giornata a Le Puy.
È da notare che la "Cucina" è aperta solo dalle 13:30 alle 15:00. I visitatori dovranno essere accompagnati da un membro del personale del Centro Internazionale, che offrirà di effettuare pure la visita delle stanze vicine che ospitano il Centro Storia Vivente. Potranno così scoprire la storia delle Suore di San Giuseppe di Le Puy dal 1650. |
Le suore devono aver usato questo caminetto. In un paiolo, posto sul fuoco, si facevano bollire le verdure o, talvolta, un po' di carne. Fino al XVIII secolo questo era l’unico metodo di cottura possibile. Il calore del fuoco riscaldava anche la stanza.
La piastra in ghisa, o piastra del camino, sulla parete di fondo, serviva per riflettere il calore del fuoco in tutta la stanza.
Il soffitto con travi di legno è il tipico francese del XVII secolo; probabilmente le suore l'hanno visto. Recentemente è stato aggiunto un umidificatore per garantire il corretto livello di umidità.
Il pavimento è rimasto Invariato dall'origine.
Solo una parte delle pareti è originale. All'inizio la cucina era leggermente più grande. L'attuale ingresso e le scale sono più recenti.
In quell’epoca i macinasale erano molto comuni in Francia. Il sale arrivava in grossi pezzi che dovevano essere macinati per poterli utilizzare. Inoltre, il sale era un bene costoso e quindi prezioso perché era pesantemente tassato da chi deteneva il potere.
Poiché non c'era il riscaldamento centralizzato, le suore usavano uno scaldapiedi per tenersi al caldo. Era un recipiente pieno di brace presa dal focolare.
Come per lo scaldapiedi, per riempirlo veniva utilizzata la brace del focolare, che permetteva di riscaldare il letto prima di coricarsi. Apparve in Francia nel XV secolo. La regina Maria Antonietta ne aveva uno in argento, che aveva dei piccoli fori a forma di giglio (è generalmente visibile, a Parigi, al Museo di Cluny).
Questi recipienti però non erano esenti da pericoli. Per evitare il rischio di incendio, gli inglesi inventarono la bacinella piena d'acqua, la nostra borsa di acqua calda.
Non c'era acqua corrente; andavamo al pozzo per attingere l'acqua e riempivamo la cisterna della fontana che era nella casa. Essendo piccola, la riserva d'acqua consentiva solo il lavaggio delle mani.
Servivano per conservare il cibo. Generalmente in autunno i contadini uccidevano i maiali; la carne veniva poi posta in queste giare, tra due strati di sale.
Per aumentare il loro magro reddito, le suore producevano merletti. Poiché non c'era elettricità, la stanza era buia; allora su un tavolo rialzato collocavano una piccola lampada a olio circondata da palle di vetro riempite d'acqua (una per ogni merlettaia); queste concentravano i raggi luminosi e li dirigevano sul telaio; così la lavoratrice poteva vedere quello che stava facendo.